La stagione del raffreddore: rimedi efficaci
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Come genitori ci troviamo sempre a mettere i nostri figli prima di tutto. Dedicare del tempo a te, ad un appuntamento con il tuo partner o ad un’uscita con gli amici non sono altro che lontani ricordi. La tua vita deve davvero essere così? Se ti dicessi che trovare del tempo per te avrebbe un impatto positivo sulla tua famiglia mi crederesti? Secondo me è tempo di trovare del tempo da dedicarti e per tua fortuna io sono qui per elencarti alcuni motivi per cui dovresti davvero farlo. Un passo verso l’indipendenza. Dei tuoi figli, non tua! Se stai leggendo uno dei miei articoli probabilmente la pensi come me su questo punto. Sei una di quelle mamme che vuole crescere degli individui indipendenti e che siano in grado di muoversi nel mondo con sicurezza e disinvoltura. All’inizio può risultare loro difficile, però passare del tempo lontani da te per loro è importante. Come mai? Proprio perché li aiuterai a guadagnare indipendenza e spigliatezza. Come puoi fare tutto questo? Beh, ad oggi le risorse sono piuttosto sostanziose. Puoi assumere una babysitter che stia con i tuoi pargoli per qualche ora, oppure semplicemente rivolgerti agli asili (nidi e scuole materne). È sicuramente un’esperienza destabilizzante all’inizio (sia per te che per loro) però è necessaria per far sì che riescano a crescere nel migliore dei modi, sapendo che sono degli individui anche quando non sono insieme a te. Dare il buon esempio ai tuoi bambini. Tu sei il migliore esempio da cui prenderanno spunto. I figli ti osservano e fanno loro ogni tuo minimo atteggiamento. Per loro è importante vedere che ti prendi cura di te stessa/o e come ti comporti anche con altre persone. Può sembrare assurdo ma a lungo andare, dedicare del tempo a te, alla tua vita di coppia o agli amici farà sì che loro un giorno saranno adulti in grado di prendersi cura di loro stessi e degli altri. Ai loro occhi risulterai un’adulto equilibrato che sa gestire al meglio la sua vita. Impatto positivo sulla vita della tua famiglia. Sapevi che avere un’occasionale serata di riposo può avere un impatto super positivo sulla vita della tua famiglia? Quelle poche ore di relax ti permetteranno di ricaricarti di energia positiva che potrai reinvestire nel fare qualcosa di divertente insieme ai tuoi bambini. I tuoi livelli di stress scenderanno notevolmente perché sentirai di essere importante anche tu e, grazie a questo sarai in grado di gestire al meglio il trantran quotidiano. Una buona influenza. Una buona educatrice può avere un’influenza positiva sui tuoi bambini. Può insegnare loro a socializzare senza la presenza di un genitore in un ambiente sicuro e familiare (che sia a casa o in una struttura dedicata). Impareranno così a relazionarsi con altre persone aumentando la loro naturale capacità di confrontarsi e accrescendo la loro sicurezza. Te lo meriti! Essere genitore è incredibilmente difficile e stancante. Sei sempre occupato a prenderti cura di qualcuno. E questo avviene non stop, anche se sei al lavoro perché comunque il pensiero resta fisso su di loro. Quindi per favore, prenditi cura di te. Vai al cinema con gli amici, goditi una cena romantica col tuo partner oppure fai una passeggiata per conto tuo. Te lo meriti, e nessuno può negarlo.
5 motivi per dedicarti del tempo Leggi tutto »
Un paio di pomeriggi fa mi stavo rilassando sul divano col telefono in mano dopo essere riuscita ad appoggiare mia figlia a letto che si era addormentata da poco. Dicevo, ero sul divano col mio telefono in mano, stavo navigando su internet cercando un qualche complemento d’arredo per il mio bagno (avevo voglia di qualche novità) quando mio figlio mi si è parato davanti e mi ha strappato l’iPhone dalle mani. Mi ha invece porto il suo libro preferito e mi ha detto “Mamma, basta telefono, adesso leggiamo Ciao Luna”. Mi sono fermata un attimo a riflettere. Mio figlio di 3 anni e mezzo mi aveva appena ripresa come io faccio con lui dopo un po’ che guarda video su YouTube Kids (che finalmente è stato installato sull’iPad rendendo la navigazione di Noah su YouTube molto più sicura). Secondo un articolo di La Repubblica del 2017, gli italiani spendono almeno 2 ore al giorno controllando il loro smartphone. Personalmente credo di passarci più di 2 ore al giorno. Io lo uso per navigare sui social network, per cercare ricette che poi preparerò, per guardare video su YouTube, per guardare film o serie tv, per studiare e anche per scrivere. Appena ho un attimo in cui sono tranquilla e non sto facendo qualcosa con i miei figli, prendo quel cavolo di telefono. Qualche settimana fa, stavo leggendo degli studi sul mio iPhone (ecco, vedete?) e mi sono imbattuta in uno studio che diceva che i genitori che passano troppo tempo con il telefono in mano, hanno figli con problemi comportamentali. I ricercatori dell’Illinois State University e dell’Università del Michigan hanno esaminato un campione di circa 200 genitori e ovviamente dei loro figli e quello che ne è emerso è che i genitori che usavano più assiduamente la tecnologia erano più stressati nelle loro interazioni con i bambini e i figli, di conseguenza, si comportavano in maniera peggiore. Io sono la prima che difende i genitori che usano la tecnologia, io stessa concedo, come già sapete, a mio figlio la possibilità di guardare qualche cartone animato o video sull’iPad. Sono anche convinta che la mia generazione di genitori non sia la prima distratta da qualcosa. I miei genitori erano sicuramente distratti dalla televisione tanto quanto io sono distratta dal telefono. Per anni i nostri genitori sono stati seduti in cucina sorseggiando caffè e leggendo quotidiani o guardando telegiornali in tv. E adesso noi facciamo la stessa cosa, solo che lo facciamo con uno smartphone. Prima le nonne si dedicavano al ricamo, o alla settimana enigmistica. Oggi probabilmente hanno sostituito il cruciverba con Candy Crush. I nostri telefoni hanno preso il posto di molti oggetti che usavamo in precedenza, è vero, però non riesco a togliermi dalla testa l’immagine di mio figlio che mi strappa il telefono dalle mani. Una cosa spaventosa dei nostri smartphone è che si può continuare a scorrere e scorrere senza mai arrivare ad una fine. Invece il giornale che leggevano i nostri genitori aveva una fine, e anche i puzzle che facevamo da piccoli. Il navigare su internet invece ci risucchia e in men che non si dica, non ci accorgiamo che magari è passata un’ora o anche due. Un’altra cosa un po’ inquietante è che mentre siamo davanti al telefono gli altri non possono sapere esattamente cosa stiamo facendo. Potremmo essere impegnati in una lettura scientifica oppure star lì a guardare un episodio di Peppa Pig. Nessuno può saperlo. Ma soprattutto i nostri figli non possono saperlo. Quello che vedono dall’esterno è che noi stiamo dando un sacco di attenzione a quell’oggetto e magari non a loro. Quello che ho notato è che quando sono “indaffarata” col mio telefono, mio figlio tende a comportarsi peggio perché sa che la mia attenzione è momentaneamente dirottata su qualcos’altro. Mi sono anche resa conto del fatto che ogni tanto uso il mio telefono per “staccare” dalla realtà e che, nel farlo, riesco a riprendermi un attimo. E, il rilassarmi, mi aiuta di più nel saper affrontare le sfide che la vita mi pone davanti tutti i giorni. C’è chi raggiunge questo relax con un massaggio dall’estetista, chi con un aperitivo con le amiche e chi leggendo un libro o giocando a qualche giochino. Comunque nello studio sopracitato si parla anche del fatto che il navigare sia qualcosa che riesce momentaneamente a distrarci dal chaos domestico. Cosa possiamo fare per migliorare il rapporto che abbiamo con la tecnologia (nel mio caso cercare di resistere meglio e più a lungo senza in mano il telefono)? Secondo me la scelta migliore è quella di usare i buoni e vecchi rimedi della nonna. Magari anziché leggere un libro sul telefono (cosa che io faccio piuttosto spesso), tornare a leggere il cartaceo. Oppure fare un puzzle coi bimbi, o anche solo fare una passeggiata breve nel quartiere o perché no, programmare per il weekend successivo almeno un’uscita in famiglia in cui cellulari e tablet sono completamente banditi. Io mi sono ripromessa di farlo, soprattutto riguardo alle gite del weekend. E sono sicura che questo migliorerà non solo il mio rapporto con la tecnologia, ma anche quello dei miei figli che, seguendo il mio esempio, non cresceranno con in mano attaccato un telefono. Link al libro menzionato: https://amzn.to/2OuyJni Link allo studio menzionato: https://www.nature.com/articles/s41390-018-0052-6
Genitori e tecnologia Leggi tutto »
Fino all’anno scorso sentivo parlare le mie amiche del mese di Settembre con un tono a metà tra l’eccitato e il disperato. Mentre potevo capire l’eccitazione di ritrovare dei ritmi decenti (soprattutto per via dei bambini), non capivo la preoccupazione nei loro occhi. Quest’anno, per la prima volta, ho capito. La loro preoccupazione era rivolta al vestiario dei loro bimbi. O, più precisamente, al suo costo. Inizialmente non potevo comprendere questo loro stato d’animo perché mio figlio Noah era troppo piccolo e, quando sono così piccini, ci si trova in uno strano circolo vizioso in cui è normale continuare a comprare vestitini perché le taglie cambiano ogni mese, o ogni 3 mesi, o al massimo ogni 6. Adesso mio figlio ha 3 anni e mezzo, e da poco ha iniziato la scuola materna. Quindi, un paio di settimane fa, mi sono ritrovata nelle condizioni delle mie sopracitate amiche, con una lista di cose da comprare in mano e lo sguardo rivolto verso il cartellino del prezzo. La cosa più costosa in assoluto era appunto l’abbigliamento, che, tra le cose per la materna, e le cose cha avrebbe dovuto indossare in altre occasioni, raggiungeva picchi di spesa tutt’altro che sostenibile. Ho cercato dunque di fare mente locale e capire come avrei potuto risparmiare qualcosa da spendere in attività più piacevoli. Ed ecco a voi i miei 5 modi per risparmiare sui vestiti del “ritorno a scuola”: SALTARE COMPLETAMENTE LA NUOVA SESSIONE DI SHOPPING: è normale, tutti i bimbi vogliono dei vestiti nuovi, soprattutto quando arriva Settembre e si avvicina il nuovo anno scolastico. Ma, a meno che non abbiano recentemente avuto uno scatto di crescita, le cose che hanno già nei loro armadi, vanno più che bene. Anziché buttarsi in negozi che hanno vestiti poco costosi e che quindi ti invogliano a spendere ancora di più, svuota l’armadio del tuo bimbo e passa in rassegna tutto quanto. Cerca di togliere le macchie più resistenti che sono rimaste sugli indumenti già in vostro possesso e, se sono intrattabili, ricorri alla possibilità di colorare il capo di abbigliamento con una tintura per tessuti. Puoi sempre comprargli 1 o 2 outfit completi di pezzi “basic” che potrà sfruttare i primi giorni di scuola e successivamente abbinare ai capi più vecchi. ABITI DI SECONDA MANO: sì, avete sentito bene. Io non ci trovo nulla di male. Lo faccio principalmente tra parenti e amici. Chi ha un figlio più grande, solitamente passa gli abiti di questo all’amica con il figlio più piccolo e così via. In questo c’è non solo un grande risparmio a livello economico, ma è un bel gesto di affetto che vi viene fatto (e che potrete rifare a vostra volta). Quando comprate un nuovo capo, cercate quindi di averne cura il più possibile. Quando a voi non servirà più, di sicuro tornerà utile a qualcun altro. I GRUPPI DI SCAMBIO SUI SOCIAL: anche qui vale quanto detto sopra. Ci sono gruppi appositi sia su FaceBook che su altri social. Le mamme si accordano tra loro e si scambiano i vestiti dei propri figli. Ci sono addirittura gruppi dove gli abiti usati vengono regalati o dove è possibile, anziché scambiarli, venderli e acquistarli. LO SHOPPING ONLINE: spesso online si trovano ottimi affari. Sia in siti di gruppi di acquisto (come ad esempio Groupon, Privalia e compagnia bella) che su siti di marche abbordabili, come ad esempio Kiabi o Bonprix. Non scordarti di cercare online i codici di sconto per questo o quel sito prima di fare acquisti. ASPETTARE: Solitamente gli abiti (ma anche i prodotti per la scuola) vengono messi in offerta un paio di settimane dopo che la scuola è già iniziata. Con un po’ di pazienza riuscirai ad avere a prezzo scontato ciò che fino a qualche settimana fa era venduto a prezzo pieno.
5 CONSIGLI PER RISPARMIARE SUGLI ACQUISTI “BACK TO SCHOOL” Leggi tutto »
Se state pensando alle vostre prossime vacanze, a come organizzarle e a dove andare, lasciate che vi racconti di come mi sono trovata al SeaPark Spa Resort a Giulianova (Abruzzo). Quest’anno, come molti di voi sanno, le mie ferie sarebbero state particolari perché le avrei vissute (e affrontate!) con due bambini anziché uno. E, vivendo a Bolzano, dove abbiamo le montagne a portata di mano tutto l’anno, abbiamo optato per il mare. Giulianova è un paesino costiero dell’Abruzzo che rasenta il paradiso se si è in cerca di un luogo vacanziero a misura di bambino. Anzi no, a misura di famiglia. Il SeaPark Spa Resort poi ha completato nel miglior modo possibile questa atmosfera. Il Resort è situato a pochissimi metri dal mare e già alla prima occhiata si capisce che è un ambiente elegante e di lusso. Appena si arriva si è accolti dalle ragazze della reception che saranno poi il vostro punto di riferimento per l’intera vacanza. Sono tutte disponibili e carinissime. Cercheranno di far avverare in modo celere e puntuale ogni vostra richiesta. La struttura dispone di due tipi di sistemazione. La classica stanza d’albergo e le villette che sono dei veri e propri appartamentini. Noi abbiamo soggiornato presso una delle villette più grandi dato che eravamo in 5 (sì, ci siamo portati dietro la babysitter :P). Gli alloggi sono nuovissimi e dotati di tutti i comfort. Incredibilmente (e lo sapete che sono un’assidua frequentatrice di hotel) i letti sono comodi, le villette sono dotate di asciugacapelli, bagno con doccia molto spaziosa, cassaforte e frigorifero. Le signore che fanno le pulizie sono le più puntuali che ho mai visto, passano almeno 2 volte al giorno in ogni alloggio per assicurarsi che tutto sia in ordine e pulito. Il resort è dotato di 2 piscine esterne bellissime e di una magnifica piscina salata coperta oltre che di una SPA da sogno dove potrete recarvi se cercate relax e pace. Quest’ultima è dotata di varie aree: sauna, bagno turco, sala per l’aromaterapia, sala relax “giardino giapponese” e una palestra per i più sportivi. In loco si possono fare una grande varietà di trattamenti e massaggi. Il personale è esperto, qualificato e assolutamente pronto a coccolarti in ogni modo possibile. Il SeaPark Spa Resort è anche un paradiso del cibo. La colazione è a buffet e potrete trovare davvero ogni ben di Dio. Dalle crostate, alle frittatine di uova, dai salumi ai cereali. Insomma, c’è davvero di tutto. Il pranzo e la cena sono à la carte, a disposizione sempre 3 primi e 3 secondi tra cui scegliere (più il menù baby e gli antipasti a buffet). E se avete fame durante il pomeriggio? Beh, la risposta è piuttosto semplice. A disposizione dalle 16 c’è il merendone al bar della piscina, con dolci e torte fresche ogni giorno. Solitamente noi dopo la merenda andavamo in piscina a fare un ultimo tuffo, poi via in stanza a lavarci e prepararci per aperitivo e cena. Alle 21 poi partiva la serata in compagnia degli animatori. Prima di ogni cosa si svolgeva la babydance (sapete quanto si divertono quei piccoli birbantelli a ballare come pazzi? Un sacco!) e subito dopo c’erano gli spettacoli divertentissimi del club di animazione. Ah già, gli animatori. Non ve li ho ancora nominati. A parte che erano tutti simpaticissimi, si davano davvero un gran da fare. Organizzavano attività di ogni genere (dagli sport al mini-club) ed erano sempre pronti a farti divertire anche solo con una battuta spiritosa. Insomma. Se state cercando un posto a misura di famiglia, questo è il posto che fa per voi. Perché scegliere il SeaPark Spa Resort? Intanto perché si trova in Italia quindi è un luogo facilmente raggiungibile da ogni punto in cui vi trovate. E poi perché è davvero un angolo di paradiso nascosto tra i monti e il mare dove le persone sono dolcissime e disponibili e potrete stringere nuove preziose amicizie in una location da sogno.
Vacanze a misura di famiglia: SEAPARK SPA RESORT Leggi tutto »
Se sono le 7 del mattino e sei davanti allo specchio del bagno ma non sai come ci sei arrivata e stai osservando quei cerchi neri tatuati intorno ai tuoi occhi, probabilmente hai anche tu un piccolo cucciolo di uomo che sta mettendo i denti. Per mia esperienza diretta, so quanto sia difficile affrontare questo momento della loro crescita. Con il mio Noah Severus ricordo notti interminabili di pianti e assolutamente senza sonno. Adesso la tiritera pare ricominciata. Questa volta però, a differenza della prima, sono più preparata e so già come attrezzarmi per provare a dare sollievo a questa piccolina che sembra così smaniosa di crescere. Quello che riporto qui è quello che ho provato col mio primo figlio. Alcune cose hanno funzionato meglio, altre peggio, ma se è vero che ogni bambino è un essere unico ed irripetibile, forse vale la pena tentare ogni rimedio a disposizione. Anche perché noi mamme siamo stanche e abbiamo il sacrosanto diritto sia di dormire che di vivere serenamente senza sentire un pupetto che strilla infastidito tutto il giorno (e tutta la notte, sigh!). Quindi care colleghe mamme, di seguito quello che ho provato io. Sentitevi liberissime di commentare e farmi sapere cos’avete usato voi e com’è stata la vostra esperienza con la dentizione dei vostri pupi. Sia mai che mi potete aiutare a trovare IL rimedio definitivo. Grazie e buona lettura <3 Le fiale di Camilia. Sono state la salvezza per noi. Per sicurezza avevo chiesto alla pediatra come utilizzarle al meglio, mi ha spiegato che in farmacia o i pediatri in generale, erano soliti consigliare di utilizzare la boccetta intera magari una volta al giorno. Lei invece mi ha spiegato che dato che ne bastano poche gocce una boccetta può essere usata per più di una somministrazione, quindi anche un bel risparmio visto che non è proprio a buon mercato. Ne basta una spruzzatina in bocca et voilà. Quante volte al giorno? Dipende da quanto è infastidito il pupo in questione. Io ho iniziato dandole una spruzzatina al mattino appena sveglia, una dopo pranzo e una la sera prima della nanna. Nei giorni in cui è più infastidita invece, una spruzzatina, gliela dò anche una volta ogni ora. Tanto ne bastano pochissime gocce. Potete trovare la Camilia in farmacia, in parafarmacia e anche qui: https://amzn.to/2HBwgDp . Adesso che è arrivato il caldo immagino che il fastidio alle gengive sia come minimo raddoppiato. Ogni volta che la piccola riesce ad afferrarmi un dito, se lo mette in bocca e lo mastica. Quando vedo che è proprio frustrata tengo il dito qualche secondo sotto l’acqua fredda e poi glielo offro. L’altro giorno però ho deciso di provare qualcosa di diverso. Siccome mi ero appena tirata il latte ne ho preso un po’ e l’ho messo in freezer nella formina per fare il ghiaccio. Dopo un paio di ore ho preso la retina (ve la linko più avanti), che già avevo perché era del mio primo bimbo, ho messo il latte materno ghiacciato dentro e l’ho proposto alla piccola. Niente, era in estasi. Se non allattate si può tranquillamente fare anche con il latte formulato o, se i pupi sono più grandi, con purè di frutta (fatto in casa o acquistato). La retina la potete trovare nei negozi di articoli per l’infanzia oppure anche al supermercato. Altrimenti qui: https://amzn.to/2JFpba5 . I giochini e collane in legno. Potete trovarne alcuni di molto belli qui: https://amzn.to/2MddZzP . E qui: https://amzn.to/2LGrSpk . Questi giochini possono intrattenere un po’ di tempo i pupi. I materiali con cui sono fatti sono assolutamente sicuri e possono quindi essere rosicchiati dai nostri topolini in tutta tranquillità. La collana può anche essere usata come collana d’allattamento. Se abituati fin da subito, i pupi giocheranno con quella, senza strizzare/pizzicare/tirare la pelle della mamma (santa pazienza!!). Biscotti per la dentizione. Questi li ho sperimentati con il mio bimbo. A 18 mesi due molari inferiori hanno deciso di fare capolino insieme. Per tenerlo buono ed impegnato gli ho comprato dei biscottini per la dentizione in un supermercato germanico. Sfortunatamente in Italia non li ho più trovati di conseguenza ho deciso di cimentarmi nel ricrearli a casa. Sono velocissimi e facili da preparare. Basta mescolare 200g di farina con 200g di avena, 1 cucchiaio di olio di cocco, 1 banana schiacciata, 1 spruzzata di cannella e circa 80ml di acqua. Valutate voi le quantità ideali per voi. C’è chi preferisce un impasto più liquido e chi più solido. Comunque, basta dare la forma preferita all’impasto (io facevo delle palline piccole e poi le appiattivo con un cucchiaio) e via, in forno a 190 gradi (io usavo il programma sopra e sotto, statico) per circa 15-20 minuti. Una volta sfornati li lasciavo raffreddare e poi via, in un bel barattolo, li conservavo per una settimana circa, anche perché poi finivano. Con la scusa dei biscotti sani ogni tanto li mangiavo anch’io (mannaggia!!!). L’allattamento al seno, se si decide o lo si può fare, è un’ottima medicina. Sia per le proprietà calmanti del latte stesso, che per la suzione. Il pupo si calma e si consola grazie alla sua mamma. Quando tutto il resto non funziona, io mi butto sul “magico” bagnetto. L’acqua calda (attenzione alla temperatura) rilassa il cucciolo e lo calma. Per amplificare questo effetto io tendo a riservarmi quest’arma per la sera prima della nanna. Quando opto per il bagno rilassante, non lavo la mia piccola con saponi, gel ecc. Uso invece 5 gocce di olio essenziale bio alla lavanda vera direttamente nell’acqua. L’olio essenziale alla lavanda è uno dei pochi che si può usare con sicurezza a contatto diretto con la pelle, anche di bimbi davvero piccoli come la mia, che ha appena 4 mesi. Questo bagnetto in particolare favorirà il rilassamento del cucciolo che grazie alla combinazione della temperatura dell’acqua, le coccole di mamma (papà, zia, nonna o chi voi preferite) e l’olio essenziale, riuscirà ad addormentarsi con più facilità e riposare serenamente. Potete trovare l’olio essenziale bio alla lavanda vera
Dentizione: guida alla sopravvivenza Leggi tutto »
Fin da quando ero piccola sono stata abituata dai miei genitori a viaggiare. Il primo viaggio lungo che ho fatto e di cui ho memoria è stato in Canada e io dovevo ancora compiere 5 anni. Quando sono diventata mamma ho deciso di non rinunciare a questa parte della mia vita e, d’accordo con mio marito abbiamo portato il nostro piccolo Noah Severus a fare un weekend lungo a Rimini quando aveva appena un mese. Da allora abbiamo raggiunto diverse mete, sia per pochi giorni che per periodi medi o lunghi. Abbiamo quasi sempre soggiornato in hotel e, nell’arco di questi ultimi 3 anni, ho imparato un po’ di trucchetti che mi hanno salvata da disagi e brutte esperienze. Oggi ho deciso di condividerli con voi di modo che possiate decidere se usarli o meno. Gestire i pannolini sporchi. Generalmente la cosa che non manca mai nella mia valigia o nella borsa da viaggio dei miei figli sono le bustine da alimenti dell’Ikea. Sono i miei salvavita, davvero. Li uso sia per i pannolini sporchi che per i piccoli incidenti di fuoriuscita che spesso i piccoli hanno. Li uso per impacchettare i loro cambi prima della partenza, di modo da avere gli abbinamenti già pronti e per metterci dentro i vestiti quando sono sporchi. Comunque…qualche volta, nella fretta, mi è capitato di scordarli. Le prime volte sono andata in crisi. Quando avevamo dei pannolini sporchi da smaltire, mandavo mio marito alla ricerca di bidoni nei bagni comuni o all’aperto pur di non averli in camera. Perché, provate voi a restare in una stanza d’albergo con un pannolino sporco e puzzolente. Vi sfido a farlo e rimanere vive e vegete. Quello che potete fare è usare i sacchetti per la lavanderia che vi forniscono in camera oppure anche, a mali estremi, la cuffia di plastica per la doccia. Almeno così non morirete soffocate in quella benedetta stanza d’albergo! Rendere la stanza a prova di bambino. O comunque proteggersi da piccoli incidenti. E questo lo si può fare portando sempre in valigia un rotolo di nastro americano. Perché proprio il nastro americano? Perché è più resistente rispetto al nastro di carta o al semplice scotch. Lo potrete usare sia per coprire i buchi della presa della corrente che per bloccare armadi e cassetti. Questo accorgimento l’ho imparato a mie spese dopo varie volte in cui passavo il tempo a cercare di far capire a mio figlio che le ante degli armadi non dovevano essere sbattute. Evitare di far cadere dal letto i pupi. Questa sì che è stata per lungo tempo una sfida. Noah Severus ha quasi sempre dormito nel lettone con me e mio marito in vacanza. Però quando faceva i suoi pisolini era spesso da solo. Le modalità per prevenire di farlo cadere dal letto cambiano a seconda del viaggio che faccio. Se sono in macchina ho spazio a sufficienza per portarmi dietro una sponda da viaggio come questa: https://amzn.to/2kKpJ0o . Se sono in aereo, treno o non ho la possibilità di avere molto spazio ripiego sempre sui cuscini extra. Basta chiedere in accettazione (o alla signora delle pulizie) che vi vengano portati in camera di modo che possiate usarne un paio in più per prevenire la caduta dal letto dei piccoli. Sorvegliare i piccoli mentre dormono. A casa nostra usiamo ormai da 3 anni questi monitor per controllare il nostro bimbo mentre dorme : https://amzn.to/2J6fBO5 . In viaggio è sempre stato un problema perché, come dicevo prima, non sempre abbiamo abbastanza spazio per portarci dietro tutti i nostri “attrezzi del mestiere”. L’anno scorso è capitato che per poter pranzare io e mio marito facessimo i turni al ristorante. Mentre addormentavo il piccolo andava lui e successivamente lui rimaneva a sorvegliarlo mentre io andavo a pranzare. Questo è successo per 2 giorni. Dopodiché mi è venuto in mente di usare i nostri cellulari con le videochiamate. Un cellulare rimaneva in stanza inquadrando lui e l’altro ce lo portavamo dietro al ristorante. Il tratto di strada tra il ristorante era brevissimo naturalmente. In tutto, cronometro alla mano e senza correre, la stanza era raggiungibile in un minuto. Bloccare fuori dalla stanza il rumore. Se siete delle viaggiatrici sapete bene che l’albero è un ambiente rumoroso e, per quanto si possa richiedere una stanza tranquilla, c’è sempre la possibilità che qualche rumore inconsulto possa disturbare il sonno dei nostri piccoli. Noi abbiamo l’abitudine di dormire con una macchina del rumore che blocca appunto, fuori dalla stanza, tutti i rumori indesiderati. Al momento ne abbiamo 2, una per casa (questa https://amzn.to/2xBS81B ) e una per quando siamo in viaggio (questa https://amzn.to/2xCLKHH ). Ci è capitato di recente, durante un weekend a Milano, di dimenticarla a casa. Siamo riusciti a compensare con un’app del telefono, ma non è assolutamente la stessa cosa. Un fasciatoio sempre disponibile. All’inizio sia io che mio marito impazzivamo con asciugamani srotolate sul letto ad ogni cambio pannolino. Questo finché non ho pensato di “istituirne” uno fisso anche in viaggio. Nelle stanze d’albergo spesso e volentieri c’è una scrivania. O magari un tavolo. Ecco, solitamente quando arrivo uso un asciugamano arrotolato come cuscino, e un altro asciugamano come “materassino”. E la postazione diventa subito fissa. Chiudere quelle maledette tende. Non si sa come mai ma in albergo le tende non riescono mai ad oscurare completamente la stanza. E raramente sono dotate di tapparelle, veneziane ecc. Quello che faccio io è portarmi da casa queste: https://amzn.to/2sAPofu . Se me le dimentico non faccio altro che utilizzare le grucce da gonna che spesso sono di serie negli armadi delle stanze. Acqua calda sempre disponibile. Mi è capitato di dover avere a disposizione dell’acqua calda per poter preparare un biberon di latte a mio figlio dopo che avevo smesso di allattare. Per lui è una coccola prima di andare a nanna che ancora non vuole abbandonare quindi devo essere sempre attrezzata. Quello che ho fatto io è stato acquistare questo piccolo bollitore da viaggio: https://amzn.to/2srRHCd . Se doveste dimenticarlo a casa, potrete