Genitori e tecnologia

Un paio di pomeriggi fa mi stavo rilassando sul divano col telefono in mano dopo essere riuscita ad appoggiare mia figlia a letto che si era addormentata da poco.

Dicevo, ero sul divano col mio telefono in mano, stavo navigando su internet cercando un qualche complemento d’arredo per il mio bagno (avevo voglia di qualche novità) quando mio figlio mi si è parato davanti e mi ha strappato l’iPhone dalle mani. Mi ha invece porto il suo libro preferito e mi ha detto “Mamma, basta telefono, adesso leggiamo Ciao Luna”.

Mi sono fermata un attimo a riflettere. Mio figlio di 3 anni e mezzo mi aveva appena ripresa come io faccio con lui dopo un po’ che guarda video su YouTube Kids (che finalmente è stato installato sull’iPad rendendo la navigazione di Noah su YouTube molto più sicura).

Secondo un articolo di La Repubblica del 2017, gli italiani spendono almeno 2 ore al giorno controllando il loro smartphone. Personalmente credo di passarci  più di 2 ore al giorno. Io lo uso per navigare sui social network, per cercare ricette che poi preparerò, per guardare video su YouTube, per guardare film o serie tv, per studiare e anche per scrivere.

Appena ho un attimo in cui sono tranquilla e non sto facendo qualcosa con i miei figli, prendo quel cavolo di telefono.

Qualche settimana fa, stavo leggendo degli studi sul mio iPhone (ecco, vedete?) e mi sono imbattuta in uno studio che diceva che i genitori che passano troppo tempo con il telefono in mano, hanno figli con problemi comportamentali.

I ricercatori dell’Illinois State University e dell’Università del Michigan hanno esaminato un campione di circa 200 genitori e ovviamente dei loro figli e quello che ne è emerso è  che i genitori che usavano più assiduamente la tecnologia erano più stressati nelle loro interazioni con i bambini e i figli, di conseguenza, si comportavano in maniera peggiore.

Io sono la prima che difende i genitori che usano la tecnologia, io stessa concedo, come già sapete, a mio figlio la possibilità di guardare qualche cartone animato o video sull’iPad. Sono anche convinta che la mia generazione di genitori non sia la prima distratta da qualcosa. I miei genitori erano sicuramente distratti dalla televisione tanto quanto io sono distratta dal telefono.

Per anni i  nostri genitori sono stati seduti in cucina sorseggiando caffè e leggendo quotidiani o guardando telegiornali in tv. E adesso noi facciamo la stessa cosa, solo che lo facciamo con uno smartphone. Prima le nonne si dedicavano al ricamo, o alla settimana enigmistica. Oggi probabilmente hanno sostituito il cruciverba con Candy Crush.

I nostri telefoni hanno preso il posto di molti oggetti che usavamo in precedenza, è vero, però non riesco a togliermi dalla testa l’immagine di mio figlio che mi strappa il telefono dalle mani.

Una cosa spaventosa dei nostri smartphone è che si può continuare a scorrere e scorrere senza mai arrivare ad una fine. Invece il giornale che leggevano i nostri genitori aveva una fine, e anche i puzzle che facevamo da piccoli. Il navigare su internet invece ci risucchia e in men che non si dica, non ci accorgiamo che magari è passata un’ora o anche due.

Un’altra cosa un po’ inquietante è che mentre siamo davanti al telefono gli altri non possono sapere esattamente cosa stiamo facendo. Potremmo essere impegnati in una lettura scientifica oppure star lì a guardare un episodio di Peppa Pig. Nessuno può saperlo. Ma soprattutto i nostri figli non possono saperlo. Quello che vedono dall’esterno è che noi stiamo dando un sacco di attenzione a quell’oggetto e magari non a loro.

Quello che ho notato è che quando sono “indaffarata” col mio telefono, mio figlio tende a comportarsi peggio perché sa che la mia attenzione è momentaneamente dirottata su qualcos’altro.

Mi sono anche resa conto del fatto che ogni tanto uso il mio telefono per “staccare” dalla realtà e che, nel farlo, riesco a riprendermi un attimo. E, il rilassarmi, mi aiuta di più nel saper affrontare le sfide che la vita mi pone davanti tutti i giorni. C’è chi raggiunge questo relax con un massaggio dall’estetista, chi con un aperitivo con le amiche e chi leggendo un libro o giocando a qualche giochino. Comunque nello studio sopracitato si parla anche del fatto che il navigare sia qualcosa che riesce momentaneamente a distrarci dal chaos domestico.

Cosa possiamo fare per migliorare il rapporto che abbiamo con la tecnologia (nel mio caso cercare di resistere meglio e più a lungo senza in mano il telefono)?

Secondo me la scelta migliore è quella di usare i buoni e vecchi rimedi della nonna.

Magari anziché leggere un libro sul telefono (cosa che io faccio piuttosto spesso), tornare a leggere il cartaceo. Oppure fare un puzzle coi bimbi, o anche solo fare una passeggiata breve nel quartiere o perché no, programmare per il weekend successivo almeno un’uscita in famiglia in cui cellulari e tablet sono completamente banditi.

Io mi sono ripromessa di farlo, soprattutto riguardo alle gite del weekend.

E sono sicura che questo migliorerà non solo il mio rapporto con la tecnologia, ma anche quello dei miei figli che, seguendo il mio esempio, non cresceranno con in mano attaccato un telefono.

 

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Link allo studio menzionato: https://www.nature.com/articles/s41390-018-0052-6

 

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