Tutte le mamme hanno giornate scure, nere. Sono giorni che iniziano magari alle 5 del mattino e ancora non ci siamo nemmeno alzate dal letto. Giorni in cui non possiamo sentire ancora una volta il lamento di nostro figlio che ci chiede di comprargli questo o quello, giorni in cui non possiamo pulire un’altra volta quel sedere, giorni in cui non vogliamo essere più costantemente toccate da qualcuno, giorni in cui non possiamo ricevere un’ulteriore richiesta di quello specifico snack.
Sono giorni di estrema stanchezza, non solo fisica, ma anche mentale. Giorni in cui ci sembra di portare sulle nostre spalle il peso del mondo intero. Proviamo sensazioni connotate dalla negatività di quei momenti: tristezza, rabbia, paura, nostalgia non si sa bene di cosa. Sono momenti ed emozioni assolutamente normali ed è inutile prenderci in giro, siamo state tutte in quei posti bui.
Ognuna di noi ha bisogno di cose diverse per poter tornare a far risplendere la nostra serenità interiore e di conseguenza tornare a risplendere anche esteriormente. Quello di cui non abbiamo assolutamente bisogno è di una persona che ci faccia notare quanto siamo fortunate ad essere madri e quanto non siamo in grado di apprezzare quello che Dio ci ha donato.
In quei giorni non abbiamo bisogno di sentirci dire “non sei sola”, perché in quel momento nessuno è con noi, a parte nostro figlio che strepita e urla sdraiato sul pavimento perché il camioncino con cui giocava fino a ieri è ancora blu e non giallo come lui aveva detto che lo avrebbe voluto.
Nessuna vuole sentirsi dire “Passerà”, perché in quel preciso istante nostro figlio sta sbraitando che non vuole mangiare quella mela sbucciata e tagliata a spicchi, lui la voleva con la buccia e tagliata rotonda (e poi spiegatemi cosa cavolo vuol dire?!). In quel preciso istante gli stiamo rispondendo a tono perché le abbiamo provate tutte per fagli mangiare la mela, perché non può mangiare sempre e solo banane o fragole. In quel preciso istante siamo “scazzatissime” e imbufalite e stiamo sbraitando anche noi. E siamo esattamente le mamme che non saremmo mai volute essere.
In quei giorni non venire a dirci “devi goderti ogni attimo” perché in quell’attimo non possiamo goderci proprio niente. In quell’attimo siamo sporche perché un neonato richiede cure 24 cavolo di ore al giorno e sono almeno 3 giorni che non riusciamo a farci una doccia, abbiamo i capelli unti, arruffati e tirati su con un mollettone, le occhiaie che ci arrivano al mento e la maglia piena di macchie di latte e rigurgito.
Non venire a dirci “una casa in disordine e sporca è normale quando hai figli” perché noi non siamo te e alcune di noi (io ad esempio) diventano ansiose e magari anche dispotiche se casa nostra è ricoperta di roba appiccicosa e di giocattoli in ogni stanza. Per alcune di noi il disordine in casa equivale a disordine mentale e confusione.
Per la maggior parte di noi, le giornate oscure non capitano tutti i giorni, e siamo assolutamente grate di questo. Ma quando ce ne capita una, l’ultima cosa che vogliamo è un consiglio condito da zucchero e coperto di glitter rosa. Quel consiglio che dovrebbe lenire il dolore che proviamo e aiutarci ad uscirne.
Quel dolore è reale e, come ogni dolore, fa male. Abbiamo quella spada di Damocle sulla testa e non possiamo fare altro che aspettare che passi.
Quello che ci può aiutare di più, a mio modesto parere, è la commiserazione, la comprensione di quelle stesse di noi che sono state in quelle giornate oscure e ne sono uscite. Vogliamo qualcuno che ci dica “Guarda, stai tranquilla, è successo anche a me”. Questa è l’unica cosa che ci può far stare meglio.
Come mamme diciamo sempre ai nostri figli di parlare dei loro sentimenti. Noi capiamo e comprendiamo, o almeno ci proviamo, che i loro sentimenti e le loro emozioni sono veri, reali e necessitano di cure ed attenzioni. Lavoriamo con i nostri bambini per far sì che loro riescano ad entrare in contatto con queste emozioni e che poi, una volta esaurite, o capite appieno, riescano a lasciarle andare.
Lo stesso vale per noi. Anche noi meritiamo di avere il tempo di digerire queste emozioni e questi sentimenti. Anche se ci sentiamo arrabbiate, ferite, miserabili.
Tutte noi amiamo i nostri bambini immensamente e profondamente. Sappiamo che siamo benedette ad averli nelle nostre vite e fortunate dato che possiamo passare del tempo con loro.
In quei giorni oscuri però abbiamo bisogno anche di guardare in faccia la nostra realtà e permetterci di essere oneste verso noi stesse al 100%. Anche a costo di sembrare ingrate, frignone o cattive. Siamo esseri umani. Non siamo perfette. E non è giusto che qualcuno ci venga a dire che dobbiamo sempre essere splendenti, belle, amorevoli, cucciolose ecc. Dobbiamo essere integre e oneste, ed accettare anche i nostri momenti no. Questo in rispetto di noi stesse e anche delle altre mamme. Quante di noi almeno una volta si sono sentite inadatte o “cattive madri” perché proprio altre mamme sembrano avere il “segreto della mamma perfetta” in tasca? Quante di noi si sarebbero sentite meglio se una loro amica le avesse detto “Sì beh, sai qual è la verità? Alcuni giorni essere madri fa proprio schifo. E sì, a volte sei talmente sola in questo che se dici una parola ne puoi sentire l’eco”. Non abbiamo bisogno che qualcuno ci ricordi che ci mancherà tutto questo e che dobbiamo vivere l’attimo e custodirlo nel nostro cuore. Lo sappiamo già che ci mancherà.
Sappiamo anche che le giornate no passeranno. Certo che lo sappiamo. Ma quando attraversiamo una di quelle giornate, abbiamo anche bisogno di sederci un secondo e riflettere sulle nostre emozioni senza pretese o sensi di colpa. È così che si “guarisce” in quei giorni. È così che la luce può iniziare a farsi spazio nel buio di quei giorni così oscuri.