La dittatrice della nanna

Quando chiedo ai genitori degli altri bambini dell’ora della nanna molto spesso mi raccontano di sceneggiate napoletane, drammi e tante altre storie inquietanti.Perché spesso l’ora della nanna non è che inquietante quando si tratta di bambini. Se sei uno di quei genitori che dice a suo figlio di andare a letto, lui ci va, si addormenta da solo e rimane lì tutta la notte per poi svegliarsi alle 8 di mattina senza drammi e cazzate varie, allora non possiamo essere amici. Ok dai, sto scherzando, possiamo essere amici, però per favore non raccontarmi di quanto sia bravo tuo figlio a fare la nanna. No, davvero. Il resto di noi comuni mortali passa un bel po’ di tempo ogni giorno a combattere una guerra perché i bambini hanno assoluto bisogno di riposo per crescere. E noi abbiamo bisogno che loro dormano per riuscire a conservare almeno una parvente sanità mentale.

Quando arriva sera qui a casa, incomincio a fare pressing emotivo su mio figlio già subito dopo cena. “Amore di mamma, fra poco è ora della nanna, quindi cerchiamo di stare calmi, abbassiamo le luci, leggiamo un libro insieme così vedrai che riposerai meglio.”. Questo è quello che succede qui dalle 19:30 in poi. Ebbene sì, sono una di quelle mamme che entro le 20:30 ha bisogno che suo figlio sia a letto, felicemente addormentato. Così io posso dedicarmi interamente a farmi gli affari miei (dal cazzeggio su Facebook allo studio, dal riordino del soggiorno al guardare una puntata di qualche serie tv su Netflix con mio marito. Il tutto ovviamente con la più piccola attaccata al seno, ma sono fiduciosa che questa situazione durerà al massimo pochi altri mesi e poi potrà fare la fine del fratello ed essere messa a letto ad un orario decente anche lei).

Comunque. L’ora della nanna è la mia ora preferita del giorno, quella in cui torno ad essere anche una persona (senziente o quasi) e non solo una mamma. L’ora della nanna è il periodo di tempo che serve a noi mamme per poter tirare il fiato e trovare l’energia per affrontare la giornata che verrà. Sono le uniche ore in cui mi è permesso parlare con mio marito senza essere interrotta continuamente, oppure non parlargli affatto e godermi il silenzio. Sono i momenti in cui posso fare un “catch up” con i canali YouTube che seguo e recuperare ciò che mi sono persa o rispondere a quella serie di messaggi che sono rimasti in sospeso sul cellulare.

L’ora della nanna è tempo di guerra, ma la ricompensa è enorme. Questo è il motivo per cui mio figlio ha una routine rigida che gli consente, come vi ho anticipato, di essere felicemente addormentato per le 20:30.

Noah non è mai stato un bambino che dormiva molto. Quando è nato ha iniziato immediatamente a soffrire di coliche e quando queste sono finite, ha iniziato a soffrire per via dei denti. Non c’era mai pace. Questo, unito al suo carattere esplosivo ed attivo non gli consentiva di riposare come doveva. All’inizio tutti mi dicevano che non c’era modo di creare una routine della nanna senza utilizzare quei metodi che francamente aborro nel modo più assoluto (Estiville, Ferber e quell’altra mandria di Dissennatori qui troveranno riscontro zero) con un neonato. Effettivamente avevano ragione. Ma un bambino quando finisce di essere un neonato? A quanto ho capito questo stadio di evoluzione finisce intorno all’anno di età. E questo per me significava che io non avrei avuto pace fino a circa quel momento. Per me non era fattibile. Avevo necessità assoluta di recuperare me stessa (almeno un minimo) quindi, quando Noah ha compiuto 8 mesi ho iniziato una sorta di studio casalingo dei metodi per fargli fare la nanna e dargli una sorta di schema che gli consentisse di riposare al meglio.

La prima cosa che ho fatto è stata cercare online. Ho visto che le varie mamme provavano a loro spese che far saltare i riposini al bambino non solo non era d’aiuto ma trasformava i loro bambini in piccoli mostri urlatori. Non fidandomi dell’esperienza altrui ho deciso di provare. Il risultato mi ha stupito. Le altre mamme avevano ragione. Non solo Noah era indemoniato, ma quando finalmente si è addormentato (dopo un paio d’ore davvero avvilenti), il suo sonno era disturbato e al risveglio lui era irritabile. Dopodiché ho trovato una regola che sembrava avere senso, almeno per noi. Ovvero la regole del 2, 3 e 4. Osservando mio figlio mi ero accorta che c’era questo schema. Si svegliava al mattino, dopo un paio d’ore ricominciava ad avere sonno. Si addormentava per un pisolino (da un minimo di 20 minuti ad un massimo di un’ora), poi rimaneva sveglio circa 3 ore e si addormentava ancora ed infine, dopo altre 4 ore era pronto per la nanna della sera. Capito questo ho voluto aggiustare il tiro per far sì che Noah arrivasse sia ai pisolini che alla nanna della sera il più sereno possibile. E sì, sono anche già stata criticata per questo ma davvero mi importa poco se mi consente di far riposare il mio bimbo al meglio. Lui aveva, ed ha tutt’ora, una routine serale della nanna. Questo è quello che faccio io on mio figlio, per noi funziona benissimo però, visto che tutti i bimbi sono diversi, con i vostri potrebbe non funzionare.

Ma torniamo a noi.

Tra le 19 e le 19:30 si cena. Sì, lo so che è presto, ma siamo abituati così. Dalle 19:30 alle 20:10 si fanno dei giochi molto tranquilli con tanto di voci basse e luci soffuse. Oppure il piccolo ha il permesso di guardare dei video su YouTube insieme al papà (sì, non venite a rompermi le palle per il fatto che il piccolo ha accesso al tablet. È così e basta. Forse voi siete contrari, ma io glielo consento senza problemi per massimo una ventina di minuti la sera e sempre sotto sorveglianza di un adulto) o insieme a me. Finito quel momento ci si va a lavare i dentini, ci si mette il pigiama e si va a nanna. Io sto a letto con lui finché non si addormenta, poi cautamente esco dalla stanza e ciao, verso la libertà. Sì, forse una volta era libertà assoluta, adesso con la piccola è più complicato ma devo dire che il fatto di avere le luci soffuse, parlare a bassa voce ecc. aiuta anche lei a rilassarsi, tant’è che quando torno in soggiorno la trovo addormentata tra le braccia del suo papà. Di lì continua a dormire in braccio a lui o a me fino alle 22 circa, quando fa l’ultima poppata e poi posso metterla a letto per la notte (chiaramente si sveglia ogni tot tempo per poppare ma devo dire che mi è andata di culo con lei e almeno un paio d’ore di fila senza risvegli riesce a dormire). Ho anche provato ad iniziare la nostra “routine” più tardi. Il che ha dato vita a nient’altro che drammi. Quindi francamente non ne ho tratto alcun beneficio. Il giorno dopo non si svegliava più tardi, e anzi, era solo più stanco e di conseguenza più rompiscatole. Sono rigida? Sì ma ragionevolmente. Ci sono sere in cui usciamo a cena con altre coppie con bambini e in quelle sere ovviamente il bambino va a letto più tardi (in realtà per le 21:30 massimo siamo a casa, non mi spingo più in là, non mi va proprio per ora), oppure in estate se usciamo a fare una passeggiata. Ma se si tratta di routine quotidiana, beh, qui si va a letto presto e basta. Se i vostri figli fanno le loro cose e vanno a letto quando sono stanchi anziché ad un orario preciso va bene lo stesso eh. Ognuno deve trovare ciò che va meglio per sé e per la sua famiglia. Per noi questa routine funziona bene. Noah ha bisogno di riposare tot ore indisturbato e io ho bisogno che lui dorma per recuperare le energie.Perché, lo ammetto, il giorno dopo arriva in un baleno ed essere scesa dalla giostra per un po’ di tempo mi consente almeno di non impazzire.

2 commenti su “La dittatrice della nanna”

  1. Quando ho letto il titolo non capivo, pensavo ad una sorta di Hitler che indica il letto e dice “a dormire!” =))
    Fighissimo che riesce ad addormentarsi presto!Io il più delle volte faccio fatica e, comunque, non riesco prima delle 21.30 circa,soprattutto ora che c’è ancora luce. Le dico “andiamo a nanna?”, lei guarda la finestra e non è convinta. A volte mi ritrovo ad addormentarmi io prima di lei. Insomma sull’orario della nanna abbiamo qualche intoppo…si ok poi dorme, ma vorrei anche io riuscire a metterla a letto prima e godermi di più la serata.
    Concordo sul collegamento tra mancanza di riposo pomeridiano e trasformazione di piccoli urlatori incazzati.A meno che non si svegli alle 10 come ieri, il riposino tendo a farglielo fare sempre. Non è vero che se non dorme pomeriggio poi si stanca prima…sto par di pa..e ! Anzi, fa anche più fatica ad addormentarsi!

    1. Ciao Ela!
      Forse mi sono dimenticata di aggiungere che chiudo tutte le tapparelle proprio a ricreare un ambiente che richiami il “notturno”. Così non può dirmi nulla. Comunque è tutta una questione di abitudine. Dopo un paio di settimane in cui si va a nanna alle 20, si prende il ritmo. Vero è anche che va a letto così presto da quando non fa il riposino. Prima ci impiegava mezz’ora/quaranta minuti ad addormentarsi. Infatti stavo con lui a letto dalle 21 alle 21:30 minimo. Il fatto che la tua piccola se non dorme di pomeriggio non è vero che si stanca prima: anche qui è questione di abitudine. Calcola che per poterlo mettere a letto alle 20/20:30 noi ceniamo alle 19. Voi a che ora cenate?

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