Regali di Natale 2019 versione bambini
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Io e mio marito siamo sempre stati “tipi da vacanza”, almeno una volta all’anno prendevamo baracca e burattini e facevamo una bella vacanza in un nuovo posto esotico. Grazie a questo nostro spirito vacanziero possiamo dire di aver viaggiato abbastanza. Quando sono rimasta incinta del mio primo bambino ero molto fiduciosa del fatto che questa cosa non sarebbe cambiata. Non ero così ingenua da credere che non ci saremmo dovuti adattare ma la mia intenzione era quella di passare dai viaggi di coppia ai viaggi di famiglia senza grossi ostacoli. Per questo motivo ho pensato fosse meglio da subito imparare a viaggiare in tre e quando il mio (allora) piccolo ha compiuto un mese, ho colto l’occasione di prenotare un weekend lungo al mare. Mai weekend fu più lungo di quello e l’aggettivo più carino che mi viene in mente per descriverlo è “disastroso”. Ebbene sì, sono stati tre giorni eterni fatti di pianti (miei e del bambino), litigi con mio marito (ero in piena crisi ormonale post parto e non tolleravo nulla e nessuno) e notti insonni. Potete notare le nostre facce durante questa vacanza proprio qui sotto. Io e Noah. Rimini, 01/06/2015 Con gli anni ho imparato che per poter viaggiare con dei bambini (che nel frattempo nel mio caso sono diventati due) ci sono delle cose da cui non si può prescindere e oggi ho deciso di svelarvele. Non ho la presunzione di credere che ciò che funziona per me potrà funzionare perfettamente anche per voi, ma sono certa del fatto che questi trucchetti potranno facilitarvi la vita. SCEGLIETE UN POSTO ADATTO AI BAMBINI. Immaginatevi una spiaggia paradisiaca, un cocktail esotico, voi e il vostro compagno a godervi un romantico tramonto…ecco, adesso smettete di immaginarlo, perché non è questo quello che succederà. Soprattutto perché quello che per voi potrebbe essere il paradiso in terra, potrebbe non esserlo per i vostri bambini. Quindi assolutamente sì al mare e alla spiaggia, ma possibilmente qualcosa di attrezzato per i bimbi, di modo che tutti i membri della famiglia possano trarre giovamento dalla vacanza. Qui in Italia ci sono migliaia di posti bellissimi e adatti alla famiglia, Regioni dotate di splendide spiagge e natura alla portata di tutti, per cui scegliete con oculatezza. Noi fra poco partiremo per le vacanze e come meta abbiamo scelto lo stesso posto dell’anno scorso, vi lascio il link con le info proprio qui: https://bit.ly/2GLAPxr OPTATE PER UN RESORT (CAMPEGGIO, HOTEL, ZONA TURISTICA) CHE PREVEDA INTRATTENIMENTO PER I BAMBINI O AREE GIOCO A LORO DEDICATE. Sia chiaro che non vi sto suggerendo di andare in vacanza e parcheggiare i bambini nel mini-club. Però la presenza di questo servizio potrebbe salvare i piccoli da noia sicura e i più grandi da un esaurimento nervoso. Se è vero che ai bambini piace stare con gli altri bambini è anche vero che agli adulti piace passare un’oretta in pace per potersi godere le meritate vacanze. Seguendo questo piccolo consiglio potrete tornare al punto uno e magari godervi quel famoso tramonto romantico di cui stavamo parlando prima, essendo però sicuri che i vostri piccoli sono al sicuro e si stanno anche divertendo. NON SIATE TROPPO RIGIDI CON I PROGRAMMI. Ricordatevi che non è un viaggio di coppia, ma di famiglia. Questo implica il fatto che l’organizzazione può sia salvare le vostre vacanze che rovinarle. È inutile programmare un’escursione che prevede la visita di cinque isole diverse, con partenza alle 6:30 del mattino e rientro alle 21. Cercate di pensare anche alle esigenze dei più piccoli così potrete vivere una vacanza alla portata di tutti. INCORPORATE DEI GIORNI “PIGRI” NELLA VOSTRA VACANZA. Se per un giorno avete previsto di andare a fare qualche gita divertente oppure una visita ad un parco divertimenti o ancora ad un parco acquatico, il giorno successivo vi consiglio di prevedere una tranquilla giornata da passare tra spiaggia e piscina. Questi giorni pigri servono a far sì che non rientriate a casa più stanchi di come siete partiti. IMMORTALATE I MOMENTI FELICI. Che siano foto o video l’importante è farli. Cercate di farne il più possibile, per ogni momento che volete immortalare. Saranno preziosissimi ricordi quando i vostri bambini saranno grandi. Sia voi che loro potrete rivivere questi preziosi momenti proprio grazie a ciò che avete immortalato. PORTATEVI DIETRO UN PICCOLO KIT DI PRONTO SOCCORSO. Solitamente io uso le bustine di plastica dell’Ikea ma voi potrete tranquillamente usare ciò che vi viene più comodo. Personalmente metto dentro le medicine che siamo soliti usare a casa più un antistaminico in gocce (ovviamente prescritto dal medico), un disinfettante (noi usiamo questo ma voi potete usare quello che preferite: , dei cerotti simpatici (questi sono con gli animaletti https://amzn.to/2YGdgjP ), un dopo puntura ( https://amzn.to/2MGXzCr ), lo spray nasale per noi e per loro. CONCENTRATEVI SUGLI ASPETTI POSITIVI. Le vacanze in famiglia sono delle esperienze meravigliose, i cui ricordi vi porterete dietro per tutta la vita. Però è facile rimanerne sopraffatti e irritarsi per varie cose (il comportamento dei bambini spesso non è di aiuto). Il mio consiglio è quello di cercare di lasciare andare il più possibile e appunto concentrarsi sulle esperienze positive. Guardate le cose con umorismo, positività ed autoironia. Le vacanze passano in un lampo e non è il caso di lasciare che la negatività definisca questi preziosi momenti. PENSATE ANCHE AL RITORNO. Preparatevi prima per il rientro, non fate le cose di fretta. Cercate di tenervi almeno un giorno per sistemare le vostre cose (disfare le valigie, fare le lavatrici, andare a fare un po’ di spesa). Insomma, ricordatevi che per fare queste cose serve tempo e forse è meglio tenersene un po’ piuttosto che rientrare dalle ferie super stressati per via delle cose da fare. Con un po’ di pianificazione e un atteggiamento positivo le vostre ferie con la famiglia saranno meravigliose e ve le ricorderete per tutta la vita con dolcezza e un pizzico di nostalgia.
Viaggiare coi bimbi: i nostri trucchi Leggi tutto »
La settimana scorsa ero nella sala d’attesa della mia dottoressa. Stavo aspettando il mio turno ed ero decisamente annoiata. Come spesso succede in queste occasioni, la linea del mio operatore telefonico non funzionava bene e internet andava da schifo. Probabilmente per colpa del maltempo degli ultimi giorni. Quindi, esclusa la navigazione sui social, avrei anche potuto leggere un libro (sì, sono una di quelle che spesso legge i libri direttamente dal cellulare), tuttavia la mia attenzione è stata catturata da una rivista. Una di quelle testate palesemente rivolte alle donne, con consigli di bellezza, frivoli test estivi (sei una fragolina o una donna melone?) e inchieste sul mondo femminile. Un articolo mi ha colpito in particolar modo. Il titolo poneva questa domanda: “Le mamme che lavorano possono davvero avere tutto?”. In quel momento mi sono chiesta cosa potesse davvero significare “avere tutto”. Una mamma lavoratrice può avere una carriera, un matrimonio, la salute (soprattutto mentale), la felicità e un buon rapporto con i suoi figli? Simultaneamente? La risposta a questa domanda è complicata e personale che non penso che ne esista una per tutte. Però dal mio punto di vista, come mamma lavoratrice di un bambino di 4 anni e mezzo e di una bimba di un anno e mezzo, avere tutto è piuttosto difficile. E forse il voler avere tutto è piuttosto pretenzioso. A me spesso basterebbe poter dormire una mattina fino alle 10 oppure fare una lunga doccia (di quelle che facevo una volta, lunga un’ora) possibilmente da sola. Dopo un po’ di anni passati ad essere sia mamma che lavoratrice, ho trovato alcune strategie che sembrano funzionare piuttosto bene e ho deciso di condividerle con voi. CERCARE DI ESSERE SÉ STESSE. Un mio collega (chiaramente maschio) mi ha suggerito di evitare di menzionare i miei bambini durante il lavoro perché in questo modo gli altri colleghi mi avrebbero presa più sul serio. Personalmente non ho mai seguito questo consiglio, non fa proprio per me. Non sono il tipo di persona che non parla dei suoi bambini. Anzi, ne parlo spesso. E questo mi ha aiutata ad essere più autentica come persona e a riuscire ad entrare in contatto più in fretta e in maniera più completa con le mie colleghe donne. ESSERE MULTITASKING. Guardiamo in faccia la realtà, essere una mamma lavoratrice è estenuante. Ogni minuto della giornata sembra pieno di email e pannolini da cambiare. Per questo motivo, ad esempio, ho iniziato a scrivere questo articolo sul mio telefono mentre aspettavo il mio turno in posta. Quando vado dal parrucchiere, mi porto sempre dietro il libro che sto leggendo in quel momento della mia vita, così posso fare al contempo due cose che mi piacciono molto: leggere e prendermi cura di me stessa. Dopo aver portato mio figlio all’asilo e mentre mi dirigo al lavoro, impiego quel tempo per un veloce update telefonico con la mia migliore amica. A volte mi capita di preparare un articolo o di fare una ricerca per il mio prossimo video mentre aspetto un cliente che puntualmente è in ritardo. PIANGERE SUL LATTE VERSATO. L’anno scorso è successa una specie di tragedia. Avevo Zoey nata da poche settimane ma dovevo necessariamente presenziare ad un impegno di lavoro. Mi ero tirata il latte ed ero riuscita ad estrarre qualcosa come 70ml di latte materno. Per me era un record, mi sentivo una specie di eroina. In primo luogo perché ragazze mie, diciamocelo, tirare il latte è l’impegno più arduo di tutta la vita da mamme, in secondo luogo perché le quantità di latte estratto da me sono sempre state esigue. Quindi, dicevo, mi sentivo una super eroina, pronta ad affrontare l’impegno lavorativo della giornata e lasciare la piccola per circa un’ora e mezza insieme a mia suocera. Con il latte fresco ancora nella parte sotto del biberon ma senza il tappo, mi giro e sbam. Mi sbilancio, cado e mi porto dietro tutto il mio preziosissimo latte materno. E niente, sono scoppiata a piangere. Mi sentivo disperata. Piangevo per aver fatto cadere il mio latte, perché dovevo necessariamente andare a quell’incontro, perché mi sentivo in colpa a lasciare la mia bambina anche solo per un’ora. E sapete una cosa? Dopo aver smesso di piangere mi sono sentita meglio. Molto meglio. Da quella volta ho imparato una lezione preziosa. Ogni tanto abbiamo anche bisogno di piangere e di sfogarci. Concediamoci questa cosa. Ci aiuterà sicuramente ad affrontare la vita al meglio. CERCARE DI ESSERE PIÙ PRESENTI POSSIBILE. Sarò onesta. Alcuni giorni quando torno a casa dal lavoro vorrei solo sdraiarmi sul divano, prendere il telefono e farmi gli affari miei. Oppure ancora piazzarmi davanti a Netflix con una ciotola di cheto-patatine in mano e farmi quattro risate davanti ad una sitcom. Il problema è la stanchezza. Ti senti così sopraffatta dalla voglia di rilassarti un attimo che rischi di non essere abbastanza presente. Capita a tutte quella giornata in cui sei talmente stanca che concedi ai tuoi figli di passare mezz’ora davanti al tablet e tu ti concedi del meritato riposo sdraiata sul divano. Di recente però mi sto impegnando ad essere più presente per loro, per poter passare del tempo di qualità insieme. Quindi una volta sistemato la faccenda cena (grazie friggitrice ad aria, mi hai cambiato la vita), metto il telefono da parte, spengo la tv, faccio partire un po’ di musica e mi butto sul tappeto insieme a loro a giocare. E vederli così contenti del fatto che interagisco con loro mi lascia davvero soddisfatta. RIMANERE IN CONTATTO CON LE ALTRE MAMME LAVORATRICI. Avere una rete di mamme con cui confrontarsi è prezioso. Lo è ancora di più se queste donne conducono un’esistenza simile alla tua. Quindi cercatevi delle amiche, anche virtuali, che lavorano come voi con cui chiacchierare e scambiarsi consigli. Le mie amiche mamme lavoratrici mi rendono la vita più semplice e sono una risorsa di cui non potrei più fare a meno. Alla fine di tutto credo comunque che per me la risposta alla
Mamme che lavorano Leggi tutto »